21 gennaio 2008

Lunedì mattina

Iniziare la settimana INCAZZATA: il massimo.

17 gennaio 2008

Le lancette fanno un gran rumore, non hanno intenzione di smettere di girare. I piatti sono lavati, ho sete ma nessuna voglia di alzarmi. Vorrei fare la doccia prima di andare a letto, ma magari rimando a domani mattina, dopo quella che sarà un'ennesima lotta per alzarmi dal letto. Anzi dal materasso, visto che il letto non ce l'ho. Ma almeno non devo farci l'aspirapolvere sotto. La mia camera è divertente adesso, niente letto ma due materassi per terra, il divano e la scrivania, un armadio in cui l'altra sera mi si è rotto un ripiano, un paio di librerie, anzi tre. Nella superficie rimanente, c'è il puzzle più grande che abbia mai fatto (non ancora completato), quello che mi ha tenuto compagnia durante le sere queste due settimane. Dopo andrò a piazzare qualche altro pezzo. Riesce a calmarmi, ed è divertente farlo, finchè non mi viene mal di schiena. A quel punto di solito mi metto a leggere, ma non sempre riesco a concentrarmi abbastanza. Spesso i miei pensieri si staccano pian piano dalle pagine, lasciando gli occhi ad andare avanti soli soletti. Dopo una pagina il cervello mi fa notare che me l'ha fatta un'altra volta, e mi accorgo di non aver capito niente. A quel punto è meglio chiudere il libro. La stessa cosa al lavoro, sto combattendo con qualche funzione generatrice (chissà come si chiamano in italiano) - anche se un po' mollemente, lo ammetto, ma in questo periodo proprio non va altrimenti - e un attimo dopo continuo a guardare il foglio, ma i pensieri sono da tutt'altra parte. E corrono, fanno i loro giri, spesso gli stessi, si avviano su strade che promettono di portare alla meta ma che invece non lo fanno, cominciano a salire, salire, finchè manca l'ossigeno, allora i pensieri cercano le scorciatoie, ma queste sono bugiarde, e immettono in vicoli sempre più scuri, angosciosi, tristi. Finchè loro, i miei pensieri, fanno capolino in una delle tante rotonde che devono esserci nel mio cervello, e cominciano a girare e girare, vedendo sempre le stesse cose, trovandosi incastrati. Come nei sogni, quando ci si vuole vestire ma manca sempre una calza, e allora ci si toglie i pantaloni e poi si mette il pullover ma no, andava prima la maglietta, e intanto la partita sta per cominciare. O quando, sempre nei sogni, si vuole solo arrivare, invece si inciampa, ci si rialza ma sembra di andare indietro, e poi si corre ma si è sempre allo stesso punto. I miei pensieri continuano a percorrere le stesse strade, diciamo che ci sono percorsi diversi per pensieri diversi. Ma dev'essere che tutti i pensieri in gamba sono già arrivati dove volevano arrivare, perchè quelli che girano per la mia testa ultimamente sono tutti a sbalzo, indaffarati a cercare un'uscita da una rotonda che però di uscite sembra non averne. Tutti presi a girare, come le lancette che come supponevo stanno ancora girando, e fanno sempre lo stesso rumore. Bevo, e vado a cercare il posto di qualche altro pezzo del puzzle. A provare ancora a fare un po' di ordine.

06 gennaio 2008

NON HO VOGLIA DI ESSERE A ZURIGO!!

Neanche un po'. Oh.

03 gennaio 2008

Hai scoperto l'acqua calda.

È semplice, e si dice sempre, quindi niente di nuovo. Ma è così sul serio.
Le piccole cose sono fantastiche. Riescono a dare quella spennellata di colori che rende tutto più bello, quel sottofondo musicale azzeccato che rende tutto più allegro. Adoro le piccole cose, i piccoli gesti spontanei, i piccoli botta e risposta, le piccole sorprese.
I piccoli, grandi momenti.
Sono contenta!