29 dicembre 2009

La biblioteca nell'oceano

Stanotte ho sognato che andavo in biblioteca. Sempre la solita che ho sognato più di una notte, strana, una volta ero morta lì (e poi mi ero svegliata di soprassalto).
Strana (anche) perchè in questa biblioteca non trovo mai i libri, anzi penso di non averne mai visto uno.
È un edificio a forma di cubo con un buco in mezzo, tipo chiostro (quindi topologicamente un toro, o culinariamente una ciambella... però spigolosa). Su questo buco si affacciano tutte le sale della biblioteca, e questo buco è pieno d'acqua (probabilmente è una biblioteca in mezzo all'oceano). Per andare da una sala all'altra (o meglio da uno scaffale all'altro, visto che è questo quello che penso quando sogno) si deve uscire dalle finestre che danno su questo chiostro acquoso e molto agilmente riuscire a raggiungere la finestra (o scaffale... ma perchè poi?) desiderata e infilarcisi. Prima, spesso se non sempre, è necessario forzare la finestra che è solitamente combinata con delle imposte di legno. Il tutto, chiaramente, da effettuarsi sospesi per aria.
Il fatto è che questa biblioteca avrà almeno una decina di piani, e un sacco di finestre per lato. E se sei al piano inferiore, arrivare all'ultimo su in cima e magari dall'altra parte del "chiostro d'acqua" arrampicandosi tra le altre finestre è piuttosto faticoso. Per poi magari arrivare alla finestra desiderata, ma senza riuscire ad aprirla... olé.
In effetti, non mi ricordo neanche di essere poi mai entrata in una di queste finestre. Sono quei sogni in cui fai sempre la stessa cosa, appiccicata a quelle pareti vado da una finestra all'altra, su e giù, qua e là. Ogni tanto cado, e allora mi faccio un bagno e poi ricomincio. Però ecco, una volta sono caduta da su in cima e nell'impatto con l'acqua sono morta.
Invece stanotte sono caduta dal terzo piano, quindi niente di grave, solo che poi sono dovuta ripartire dal basso. Dovevo raggiungere una finestra piuttosto in alto, ma non ne avevo più voglia, quindi ho deciso di infilarmi nella prima che riuscivo a scassinare, giù in fondo. E la prima mi è andata subito bene, perchè oltre a non avere imposte era addirittura aperta. L'ho scostata per entrare quando qualcosa dentro si è mosso e nascosto sotto dei giocattoli... era una ragazza che era arrivata da non so dove clandestinamente e pensava di essere in treno a Como diretta verso la Svizzera. Era spaventata, ma l'ho tranquillizzata dicendole che non l'avrei denunciata e che era già a Lugano (dove non c'è l'oceano... quindi chissà dove sarà poi quella biblioteca. In un treno non penso). Lei era tutta contenta, ma voleva andare in Germania e non sapeva come fare. Ad un tratto sono arrivate due persone, due poliziotte. Attimi di panico, ma erano amiche sue che stavano cercando di organizzarle un passaggio ma senza successo. Quando se ne sono andate è arrivato un altro signore con un cane, che ha detto alla ragazza che purtroppo il jet (o era un elicottero? Non mi ricordo) privato del suo amico (non mi ricordo il nome ma mi sembra che iniziasse con la E) purtoppo non era disponibile per andare in Germania (che forse nel frattempo era diventata Francia o Spagna, chi lo sa). La ragazza era molto abbattuta, stavamo pensando a una soluzione quando mi sono svegliata.

21 dicembre 2009

15 dicembre 2009

Vorrei saper scrivere una canzone. Perchè nelle canzoni si riesce sempre a dire qualcosa: tutti le ascoltano e capiscono quello che l'autore vuole dire, quello che prova; sentono la sua gioia oppure la sua tristezza, la sua serenità o la sua angoscia; capiscono i problemi che l'affliggono e si mettono nei suoi panni.
Vorrei saper scrivere una canzone, ma senza che si sappia che l'ho scritta io. Così quelli per cui l'avrei scritta ascolterebbero la mia canzone e afferrerebbero cosa l'autore vuole trasmettere, come l'autore si sente; farebbero attenzione ai pensieri e alle paure che ha; forse lo capirebbero.

02 dicembre 2009

Che vergogna.

Sì, vergogna e indignazione, ecco. Vergogna di essere svizzera, come mi era già capitato. Che palle, che schifo, che rabbia!
Io e mia mamma stiamo pensando a cosa fare per far vedere che non siamo tutti così (anche se le percentuali sono impressionanti...), non tutti abbiamo votato sì all'iniziativa contro i minareti, e non tutti ce ne freghiamo se la Svizzera continua a vendere allegramente materiale bellico qua e là!

Si dovrebbe fare una manifestazione, distribuire un volantino, fare appiccicare degli autocollanti o appuntare delle spille... uffa, non lo so! Come si fa?