24 maggio 2007

Blocher torna alla carica - Per abolire o annacquare la norma antirazzismo

Premessa: sento o leggo "Blocher" e mi viene da vomitare. Ma di solito vado avanti a sentire o a leggere, e quasi sempre faccio fatica a credere alle mie orecchie o ai miei occhi. Oggi sul CdT:
Nel mirino del ministro della giustizia è soprattuto il passaggio che sanziona la negazione o la minimizzazione del genocidio. Christoph Blocher vuole abolire la norma penale antirazzismo o perlomeno an­nacquarla.
Ok, lo sapevo già. Continuo.
Accanto alla soppressione totale della norma antirazzismo l'UFG propone una abrogazione parziale del passaggio del 261 bis che punisce negazionisti e revisionisti. Nel capoverso in questione si comminano la detenzione o una multa chiunque «disconosce, minimizza grossolanamente o cerca di giustificare il genocidio o altri crimini contro l’umanità».
Quale alternativa alla soppressione suggerisce una precisazione del reato, limitandolo a genocidi e altri crimini contro l’umanità ben definiti, constatati, per esempio, «da un tribunale internazionale riconosciuto dalla Svizzera», oppure fissati dal Consiglio federale o ancora da una commissione internazionale o nazionale di storici.
Ma adesso dimmi te. "Una precisazione del reato, gnè gnè", ma fottiti! Un discorso del genere mi fa vermante schifo, per star lì a puntualizzare su cose così si deve essere cattivi, cattivi, cattivi. E ci rimango male, a pensare che questo bastardo (libertà di espressione)... beh, è a Berna, in un qualche modo ci rappresenta (bleah)! Significa che qualcuno l'ha scelto, che non è l'unico cattivo, cattivo cattivo, anzi! Aiuto!
Poi nell'articolo arriva qualcosa che non sapevo.
Un’altra variante ancora prevede la soppressione anche del passaggio in cui si prevede una punizione per «chiunque rifiuta ad una persona a un gruppo di persone, per la loro razza, etnia o religione, un servizio da lui offerto e destinato al pubblico».
E questo mi lascia senza parole. Anzi, cinque ce le ho ancora: dove stiamo andando a finire?

10 maggio 2007

Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev

Le utopie appaiono oggi assai più realizzabili di quanto non si credesse un tempo. E noi ci troviamo attualmente davanti a una questione ben più angosciosa: come evitare la loro realizzazione definitiva? (…) Le utopie sono realizzabili. La vita marcia verso le utopie. E forse un secolo nuovo comincia; un secolo nel quale gli intellettuali e la classe colta penseranno ai mezzi d’evitare le utopie e di ritornare a una società non utopistica, meno ‘perfetta’ e più libera.
Questa è la citazione che c'è all'inizio di "Brave New World" ("Il mondo nuovo") di Aldous Huxley, libro che forse sto per cominciare (è che ne avevo già inizato un altro... non so). In ogni caso, già prima di cominciare c'è qualcosa che fa pensare, forte no?

09 maggio 2007

" Spari in campus della California Diciannovenne uccide coetaneo" - dal CdT di oggi

Ecco.
Un litigio è all’origine dell’omicidio avvenuto in un appartemento di stu­denti universitari
WASHINGTON Tornano gli spa­ri e la morte in un campus ameri­cano, a poche settimane dalla tra­gedia del Virginia Tech. Stavolta è un litigio in un appartamento di studenti universitari in Califor­nia, forse legato a una Playstation 2, ad aver spinto un ragazzo di 19 anni a impugnare un’arma e spa­rare: un altro diciannovenne è morto e due studenti di 19 e 22 anni sono rimasti feriti. La vicen­da è avvenuta lunedì notte a Fre­sno, ma ancora non si è conclu­sa. Dopo contatti durati molte ore, il protagonista della spara­toria, Jonquel Brooks,si è infine consegnato alla polizia. Brooks si è arreso dopo una trattativa tele­fonica che ha visto coinvolti i suoi genitori e un omicidio. Intanto l’attività nel campus della Cali­fornia State University è prose­guita regolarmente.
«Non è un altro Virginia Tech, è semplicemente un litigio tra un individuo e un gruppo di perso­ne », ha detto Jeff Cardinale, por­tavoce della polizia di Fresno, una città nel centro della California, tra San Francisco e Los Angeles.
(A parte che ci sono un paio di frasi che non capisco.)
Ma sì, un'arma a tutti! "Hai finito il latte, ti sparo!"
Tanto sarebbe semplicemente un litigio tra un individuo e un gruppo di persone.
Semplicemente!

08 maggio 2007

Gary Jules - Mad World


L'ha scovato il Didu, non io! Ma a me MI piace tanto e non penso che lui si arrabbierà se lo metto qui. :-)