29 luglio 2009

Questioni di geni

Mio papà è un collerico, si arrabbia facilmente e facilmente dà in escandescenze, ma una volta che si è sfogato dimentica in fretta. Mia mamma invece non si arrabbia spesso, ma per sua stessa ammissione se gliene si fa una grossa poi se la lega al dito.
Io... diciamo che per altre caratteristiche ho preso il meglio da ognuno dei miei genitori.

24 luglio 2009

"I think there's just one kind of folks. Folks."

Ieri sera sono stata su finché ho finito di leggere "Il buio oltre la siepe", di Harper Lee ("To kill a mockingbird"): bellissimo!

La ragazzina che racconta la storia, Scout, è davvero mitica, come lo sono suo fratello Jem, il loro amico Dill, il papà Atticus, la "governante" Calpurnia. Insomma è un libro da leggere, da cui ho estrapolato un paio di passaggi belli bellissimi, che tra l'altro in inglese rendono ancora di più che nella traduzione italiana. Uno è il titolo di questo post, che tradotto fa e continua così:
"No, Jem, io credo che la gente sia di un tipo solo: gente, e basta!" [...]
"È quel che pensavo anch'io quando avevo la tua età," disse infine [Jem]. "Ma se gli uomini sono di un tipo solo, come ti spieghi che non vanno mai d'accordo tra loro? Se sono tutti eguali, perché passano la vita a disprezzarsi a vicenda? Comincio a capire una cosa, Scout: sai perché Boo Radley è rimasto chiuso in casa tutto questo tempo? Perché vuole starci dentro."
Un altro bel passaggio è questo (lo metto prima in inglese):
"I wanted you to see what real courage is, instead of getting the idea that courage is a man with a gun in his hand. It's when you know you're licked before you begin, but you begin anyway and see it through no matter what."

"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo con il fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. E' raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince."
E per finire, una chicca di Dill.
"I think I'll be a clown when I get grown," said Dill.
"Yes, sir, a clown.... There ain't one thing in this world I can do about folks except laugh, so I'm gonna join the circus and laugh my head off."
"You got it backwards, Dill," said Jem. "Clowns are sad, it's folks that laugh at them."
"Well, I'm gonna be a new kind of clown. I'm gonna stand in the middle of the ring and laugh at the folks."

"Credo che farò il pagliaccio da grande," annunciò Dill.
Jem e io ci fermammo.
"Sissignore, il pagliaccio," ripeté. "Se la gente è fatta così, l'unico rimedio è ridere alle loro spalle, e così entrerò in un circo e passerò la vita a ridere alle loro spalle."
"Hai le idee molto confuse," disse Jem. "I pagliacci sono tristi: è il pubblico che ride di loro!"
"Be' io sarò un pagliaccio diverso dagli altri. Mi metterò in mezzo alla pista e riderò della gente."

23 luglio 2009

...Questa sarà deserta davvero? (Ma soprattutto... dove sarà?)