28 aprile 2010

Oh.

Penso di aver deciso come sarà l'incipit della mia tesi.
Richard Feynman è stato un fisico che tra le altre cose ha vinto un premio Nobel. Insomma, non proprio l'ultimo arrivato, anche se ha collaborato allo sviluppo della bomba atomica, e questo gli fa perdere parecchi punti.
Era un fisico e quindi nella citazione che sto per fare (e che ho intenzione di far finire in cima alla tesi, appunto) si riferiva alla sua materia, ma le sue parole sono senz'altro applicabili anche alla matematica (quella "vera"... frecciatina). Ha detto "Physics is like sex. Sure, it may give some practical results, but that's not why we do it.": "La fisica è come il sesso. Certo, può dare dei risultati pratici, ma non è questo il motivo per cui lo facciamo."
Ecco. I grafi casuali, certo, hanno delle applicazioni pratiche (le solite, che ho sentito in tutte le salse a quasi tutte le difese dei dottorati dei miei colleghi), ma non è di sicuro per questo che ho scelto di iniziare il dottorato, e di studiare le "dissezioni" (non so come si dice) e i grafi "outerplanari" (idem) casuali... mi piaccciono, mi stanno simpatici, punto e basta. E non ho intenzione di scrivere nell'introduzione della mia tesi che la mia motivazione è stata l'average case analysis, perché non è vero.
La "degree sequence" dei grafi planari avrà qualche applicazione (più) pratica, certo, ma non è per questo che ho provato a studiarla.
Tra poco vado in biblioteca a prendere un paio di libri su Feynman. Si intitolano "Sta scherzando, Mr. Feynman" e "Che ti importa di cosa dice la gente?", speriamo che siano interessanti come promettono i titoli.

PS Chissà se me la censureranno...

14 aprile 2010

Un'altra chicca

Un'altra chicca dallo Zecchino d'Oro... il triangolo Paiù!



Paiù era un triangolo
Tre lati più tre angoli
Ma si sentiva nobile
Voleva un lato in più
Si fece fare un abito
Da parallelepipedo
Ma tutt'e due le maniche
Gli scivolavan giù

Paiù Paiù Paiù
Triangolo sei tu
Paiù Paiù Paiù
Né di meno né di più

Le sfere rotolavano
In terra dal gran ridere
Dicendogli: "Nessuno c'è
Più stupido di te"
E lui ch'era un triangolo
Piuttosto suscettibile
Architettò di uccidersi
Gettandosi nel Po

Ma nello smog lui si smarrì
E si fermò per piangere
Vicino a un'automobile
Che non andava più

Ma nello smog lui si smarrì
E si fermò per piangere
Vicino a un'automobile
Che non andava più

L'autista corse a prenderlo
Di rosso poi lo verniciò
Così deviando il traffico
La macchina salvò
Paiù si sentì utile
E si asciugò le lacrime
E d'essere un triangolo
Mai più si vergognò

Paiù Paiù Paiù
Triangolo sei tu
Paiù Paiù Paiù
Né di meno né di più

La storia del triangolo
Non è poi tanto stupida
Morale ma che male c'è
Se ognuno è quel che è?

Paiù Paiù Paiù
Chissà che male c'è
Paiù Paiù Paiù
Se ognuno, ho detto ognuno
Proprio ognuno
È quel che è!

13 aprile 2010

La terra, diceva, non è altro che un grande macchinario. Un gigantesco impianto di lavorazione. Una fabbrica. Ecco la risposta delle risposte.
Pensate alle macchine per levigare le pietre. Quei cilindri che girano e girano, ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette, pieni d'acqua e pietre e ghiaia. che triturano e triturano. E girano, girano. Levigando quelle brutte pietre fino a trasformarle in gemme. La terra è così. Ecco perché gira. Noi siamo le pietre. E le cose che ci accadono - drammi, dolore, gioia, guerre, malattie, vitorie, aggressioni - altro non sono che l'acqua e la sabbia destinate a eroderci. A triturarci. A levigarci, per renderci belli e splendenti.

[da Chuck Palahniuk, "Cavie"]

08 aprile 2010

Va bene. Per forza.