19 gennaio 2010
12 gennaio 2010
Cogito, ergo sum
Ergo sum... inquieta, triste, arrabbiata.
In questo ufficio del cavolo penso, ma non ai grafi biconnessi e ai subgrafi eccetera come dovrei. Penso a un sacco di cose che mi fanno solo venire dei brutti dubbi, vecchi e nuovi, sempre di più. Penso a fatti, parole e ricordi che mi fanno ancora male, penso di aver paura che succedano di nuovo. Penso a quello che faccio, quello che sono e a quello che non riesco a fare e essere.
Inquieta è troppo poco, quando sono qui e mi lascio prendere da questi pensieri mi sento persa. Persa e impotente. Non so cosa fare, non so più cosa dire.
In questo ufficio del cavolo penso, ma non ai grafi biconnessi e ai subgrafi eccetera come dovrei. Penso a un sacco di cose che mi fanno solo venire dei brutti dubbi, vecchi e nuovi, sempre di più. Penso a fatti, parole e ricordi che mi fanno ancora male, penso di aver paura che succedano di nuovo. Penso a quello che faccio, quello che sono e a quello che non riesco a fare e essere.
Inquieta è troppo poco, quando sono qui e mi lascio prendere da questi pensieri mi sento persa. Persa e impotente. Non so cosa fare, non so più cosa dire.
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