14 maggio 2006

Ingiustizie

Questa è la foto di un uomo sopravvissuto all'attacco di un altro uomo armato di machete in Rwanda, nel genocidio dei "Tutsi" avvenuto nel 1994. In Rwanda ci sono gli "Hutu" e i "Tutsi", non penso neanche che si possano chiamare razze, perchè la differenza... non esiste! La divisione dei due gruppi infatti è nata praticamente mettendo le persone in fila davanti a un signore belga e dicendo "tu Hutu, tu Tutsi" a dipendenza (ovviamente però una dipendenza soggettiva) della larghezza del naso o del colore della pelle.
Nel 1994 però gli Hutu hanno deciso che non volevano più i Tutsi (sarebbe un po' più complicato, ma il succo è questo) e hanno dato via al famoso genocidio.
L'uomo della foto non voleva far fuori un suo vicino solo perchè era Tutsi, un altro si è arrabbiato e ha deciso di far fuori lui, per una volta senza riuscirci.
Se vi interessa questo argomento vi consiglio il film "Hotel Rwanda", splendido. L'ho visto quando è uscito al cinema ma è ora di rivederlo!

Questa foto l'ho trovata parecchi anni fa su una rivista, da allora è appesa in camera mia e da lì non si muove. Penso che mi serve a non farmi dimenticare che non tutti stanno bene come noi (anche se ultimamente non mi serve più a questo scopo, me lo ricordo già piuttosto spesso senza bisogno di aiuti), e che c'è tanta, troppa gente che subisce, soffre e muore per motivi stupidi, inutili, addirittura inesistenti. È una cosa che mi fa star male, vorrei fare qualcosa, non so cosa, ci provo attraverso diverse associazioni ma mi sento insignificante...
Al 27 di maggio partirò per l'Ecuador, dove resterò per un mesetto, con l'associazione Multimicros (vedi http://www.multimicros.tk). Parto per, finalmente, vedere un'altra realtà, capire, imparare e, se posso, dare una mano. Sarà di sicuro interessante, e chiaramente non vedo l'ora. Una volta, poi, vorrei anche andare in Africa, speriamo presto!

Intanto, però, non dimentichiamoci dell'uomo con il machete e di tutti quelli che stanno male, malissimo, e questo anche perchè noi stiamo bene, benissimo.

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