27 aprile 2007

“La nonviolenza è il primo articolo della mia fede e l’ultimo del mio credo” - M.K.Gandhi

RTSI, Falò, ieri sera alle 21. Primo servizio intitolato "Svizzera: armi in casa". Ogni cittadino in servizio ha il diritto (anzi, praticamente il dovere) di tenere la sua arma di ordinanza in casa (eh beh, potrebbe scoppiare una guerra da un momento all'altro). E già è una cosa stupida. Però ci si è accorti che molti suicidi o stragi familiari vengono effettuati proprio con queste armi, addirittura 300 morti all'anno sono causati da fucili o pistole d'ordinanza. Ci si chiede quindi se non sia meglio ritirarle dalle case, queste armi. Falò ha intervistato una signora il cui marito una mattina è salito in soffitta è si è sparato con la pistola dei sanitari. A parer suo, quello di suo marito è stato un gesto impulsivo, ed è arrivato a farlo solo perchè aveva a disposizione quella pistola, in quanto mai sarebbe andato a comprarsene una di sua spontanea volontà, e altri metodi per suicidarsi avrebbero implicato una pianificazione, mentre appunto lui ha agito preso da una specie di raptus. Ecco, io mi chiedo: c'è bisogno di parlarne ancora? Sarebbe stato un morto in meno, tutto il resto non c'entra più. Se però vogliamo vederlo, il resto, ripeto qualche fatto citato nel servizio: 9 "stragi familiari" su 10 vengono compiute con armi da fuoco, la percentuale dei suicidi non me la ricordo, ma tra suicidi e omicidi con arma da fuoco il 68% avviene con un'arma dell'esercito. Basta!
Però, ah però ci sono state varie perle di saggezza durante il filmato e durante la discussione in studio con il Divisionario Roberto Fisch. Divisionario Roberto Fisch che come scusa per lasciare le armi nelle case dice che negli arsenali non c'è abbastanza posto (!), e che ogni arma è settata su dei parametri personali, quindi si perderebbe troppo tempo il primo giorno di corso di ripetizione per mettere a posto le armi di ognuno (!!). Durante il filmato invece è stato intervistato un ragazzo di cui non ricordo il nome (non avevo ancora cominciato a prendere appunti) dell'associazione "Pro Tell", la " Società per un diritto liberale sulle armi", che è riuscito a dire che il fatto che in Svizzera tantissimi cittadini abbiano un'arma in casa (quella dell'esercito appunto) ci rende famosi in tutto il mondo (che culo!!), e che questo è alla base della democrazia. Ma stiamo scherzando? Un genio, insomma. Tra gli altri intervistati un illuminato (Christian Righinetti, e non mi interessa se non vuole che cito il suo nome) "tiratore" è riuscito a dire che "300 è solo un numero". Anche 365 è solo un numero, e porca bestia, 300 in questo caso vuol dire quasi una persona al giorno che muore con una di queste cazzo di pistole! Di sicuro non si risolve il problema dei suicidi (siamo il terzo paese al mondo in fatto di suicidi, siamo famosi anche per questo? olé!) e delle stragi in Svizzera ritirando dalle case le armi dell'esercito, ma è una possibilità in meno che una persona ha di uccidere! Se uno è incazzato con la moglie, non deve più solo andare in cantina, prendere il fucile e spararle, ma deve pensare a qualcos'altro, e magari sbollisce. Magari no, ma magari sì!
Il servizio seguente parlava del ragazzo che settimana scorsa in America ha ucciso 32 persone in un college. Un'altra illuminata membra della NRA (o come si chiama poi) ha detto che beh, se tutti gli studenti avessero avuto un'arma di sicuro quel ragazzo ci avrebbe pensato due volte prima di entrare e fare una strage, insomma non sarebbe successo. Magari però invece di pestarsi, i tifosi di due squadre di football durante un derby si sparerebbero a più non posso, questo no?
Hanno intervistato i genitori di una vittima. Il padre ha detto che le armi sono fatte per uccidere, e quindi si deve cercare di fare in modo che non siano così diffuse. Punto.

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